Ritorno alle origini

Ténéré, il re dei deserti, una delle ultime macchie bianche ad essere riempite sulle carte. L’estetica del deserto in tutti i suoi paradigmi. Il matrimonio più riuscito tra elementi minerali: caldere riempite (dalla pazienza del vento) di immensi edifici di sabbia, montagne di marmo azzurro cenere, cattedrali di arenaria, orizzonte a 360°, Tafassasset talmente piatto che persino l’occhio umano si accorge che la terra è tonda. Infinite serie di cordoni di dune si susseguono senza soluzione di continuità, una fila di punti neri all’orizzonte, uomini e cammelli, attraversa da centinaia d’anni il deserto dei deserti per continuare a vivere secondo il suo costume. Qui esiste un posto dove si rischia improvvisamente di trovarsi naso a naso con un dinosauro, sdraiato nel deserto da decine di milioni d’anni.
Il Niger è dove affondano le nostre radici sahariane, un nostro luogo del cuore, dove anno dopo anno si è costruita la nostra storia: come diceva il Prof. Th. Monod, ogni sahariano ha la sua “diocesi”, e questa è la nostra.