Immaginate un enorme oceano di sabbia: il Ténéré. Questo mare sconfinato è circondato da una moltitudine di isole, una più bella dell’altra: Arrakao, una chela di granchio riempita di sabbia arancione; Temet, tra le dune più alte del deserto del Sahara; Adrar Bous e Adrar Chiriet, due isole incantate in mezzo a onde di sabbia; le oasi di Fachi e Bilma, che, come miraggi, appaiono nel Grand Erg di Bilma; le arenarie di Djado, dove la luce gioca con le arenarie nei diversi colori del giorno. E poi le oasi di montagna di Timia e Iferouane, ricche di acqua e di giardini coltivati e dove il fiero popolo dei Tuareg riempie di cultura ogni spazio vitale.
Poco lontano da Agadez, mitica città sahariana e crocevia di diverse culture, gigantesche ossa di dinosauri affiorano a Gadafoua e a Meridet.
Il Niger è dove affondano le nostre radici sahariane, un nostro luogo del cuore, dove anno dopo anno si è costruita la nostra storia: come diceva il Prof. Théodore Monod ogni sahariano ha la sua “diocesi”, e questa è la nostra.